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I   F I O R E T T I

d i    s o r e l l a      T e r e s a

 
Un grosso calcolo

Un giorno Nicolina di Alghero, mi disse al telefono: “ Sorella Teresa, ho un figlio in ospedale che va di urina sangue. Siccome suo padre è morto di un tumore alla vescica e andava di urina sangue, così sarà per mio figlio”. Io le dissi: “ Tuo figlio non ha un tumore, ma un grosso calcolo”. I medici confermarono e volevano frantumare il calcolo. Mi richiamò per dirmelo, io le risposi di non farglielo frantumare perché

aveva già patito abbastanza e di farlo uscire dall’ospedale perché l’avrebbe espulso a casa sua. Allora il figlio uscì, andò a far due passi con il nipotino e alla sera espulse un grosso calcolo pieno di punte spinose e lo portò a sua madre.
Cari fratelli Gesù ci vuol bene, ma aspetta che noi gli chiediamo di aiutarci.

                                  in Gesù sorella Teresa

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Un dono di Dio

Un giorno soffrivo con Gesù perché essendo io inferma non avevo chi mi aiutasse nella mia missione del Perdono e Riconciliazione. Allora mi si presenta una ragazza di 14 anni che mi chiese di voler rimanere con me. Io le domandai se era venuta con qualcuno dei suoi famigliari, lei chiamò sua madre, la quale dopo aver parlato con la figlia, ha preso una busta gialla che teneva in borsetta e  scrisse che consegnava a me questa sua figlia. Io mi meravigliai di questo grande dono che

ricevevo da Gesù. Allora l’amai come vero dono di Dio. Ora sono dodici anni che è con me e, lei mi aiuta nella mia vecchiaia. Lode e gloria al Signore Gesù, perché questo modo di vivere è per lei la sua Vocazione. Ubbidisce con bontà e prega con grande fervore. Care mamme quando ricevete qualche dono da Gesù, è giusto ringraziarlo e lui sarà contento di farvi del bene.

                                  in Gesù sorella Teresa

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Il Demonio e sorella Teresa

La notte dal 28 al 29 agosto 2017 mi trovavo ammalata di scompenso cardiaco a casa mia a Soncino. Durante la notte non riuscivo a dormire. Incubi e visioni di persone indemoniate, mi tormentavano. Sorella Maria mi disse: “Provi a dire un Rosario alla Madonna”. Allora scesi dal letto per prendere la mia Corona. Mentre la prendevo si è spezzata in 15 pezzi che cadevano a terra.

Ho provato grande dispiacere, vedere la mia bianca corona in quello stato. Mi sentì sorella Maria che si era allontanata e venne a recitare con me una Corona del Santo Rosario. Allora, il demonio smise di tormentarmi, e vennero gli Angeli intorno al mio letto che cantavano canti di gioia. Grazie Gesù.
                                  in Gesù sorella Teresa

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Un sabato in filanda

Un giorno il padrone della mia filanda ci chiama ad andare al lavoro. Era un sabato e il Sindacato ci diceva di non andarci. Allora mia sorella Angelina che era incaricata dalla CISL a far rispettare ciò che diceva il Sindacato si era messa davanti alla porta della filanda perché nessuno entrasse.
Io giungo alla porta della filanda e faccio per entrare, ma lei mi sbarra l’entrata e mi dice: “proprio tu che sei mia sorella vuoi entrare?” io le risposi che io ho solo la tessera di Cristiana e altre tessere io non le ho, perciò

entro.
Lei ne ha avuto molto dispiacere ma poi, ha capito anche me.
Quel giorno era gratis destinato per la carità ad una persona della filanda in ospedale per la tisi, ed io sono stata contenta di fare questa carità.
Quando si ama Gesù, non ci si pensa a fare la carità, ma la si fa, e basta.

                                  in Gesù sorella Teresa

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Ora vi parlo della Riconciliazione

gni Riconciliazione comincia da se stessi.
Dobbiamo riconoscere i nostri torti, cercare
di comprendere i motivi di scontro
tra noi e gli altri, fra gli altri e noi. San Giacomo ci offre una traccia di riflessione. “… dove regnano la gelosia e l’istinto di litigare ci sono inquietudini e cattiverie di ogni genere… Da dove vengono le lotte e i contrasti che ci sono tra di voi? Vengono dalle passioni che continuamente si agitano e combattono dentro di voi.
Voi desiderate qualcosa, e se non riuscite ad
ottenerla, allora vi mettete a lottare e far guerra.
In realtà, voi non ottenete ciò che desiderate,
perché non sapete chiederlo a Dio. E se anche chiedete, voi non riceverete niente perché le vostre intenzioni sono cattive:

volete sprecare tutto nei vostri piaceri”. (Gc. 3,16; 4,1-3)
Anche se scritto duemila anni or sono, questo
testo ci fa capire i nostri sbagli. Allora contro chi o che cosa, sono arrabbiato, perché penso sempre a me, alla mia visione delle cose, a ciò che desidero e voglio?
Nel Vangelo, mentre gli Apostoli discutevano fra loro chi dovesse essere il più grande, Gesù li chiama e dice loro; “ Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti. E preso un bambino lo pose in mezzo e lo abbracciò”.
I bambini litigano spesso, ma si riconciliano
rapidamente. “Se vogliamo entrare nel Regno
di Dio dobbiamo essere come bambini”.

                                  in Gesù sorella Teresa

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Il torroncino

Avrò avuto 8 anni quando avendo ricevuto un
torroncino da mia mamma, mi sono sentita di
portarlo a Gesù. Avendo saputo che Gesù era presente in cielo e nella SS. Eucaristia volli portarlo proprio a Lui nel SS. Sacramento dell’Altare. Allora sono entrata nella Chiesa della Pieve e, vedendo che non c’era nessuno, sono entrata nel presbiterio dalla parte sinistra guardando l’altare ed ho preso una sedia, l’ho portata sui gradini vicino all’altare, sono salita e l’ho messo vicino al

Tabernacolo dicendo a Gesù di mangiarlo Lui, il mio torroncino. Poi scesi, riposi la sedia al suo posto, salutai Gesù e uscii dalla
Chiesa dalla parte delle campane per andare dalle Madri Canossiane a dottrina, con la gioia di aver dato il mio torroncino a Gesù. Non l’ho detto a nessuno di aver fatto contento Gesù. Grazie Gesù di aver
mangiato il mio torroncino.

                                  in Gesù sorella Teresa

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Dio e il demonio

Un giorno nel fare la meditazione ho capito cosa fa il Demonio per tentare una persona buona. Succede che in una famiglia c’è sempre la disperazione, a causa di una persona sgarbata, ribelle, disobbediente, loquace più del necessario, che urla quando parla e altro ancora. Ho saputo dalla meditazione che il Demonio per tentare le persone buone, entra in questa persona e la fa diventare come lui. Allora la mamma si dispera, il padre bestemmia e si adira, i

fratelli vivono male in quella famiglia e loro perdono la pace.
Cari fratelli, il demonio può prendere uno di loro e renderlo come lui. Il demonio si capisce stando con Dio. Allora si deve porre attenzione e pregare, pregare perché in famiglia si mantenga la Pace del Signore con la presenza del demonio che ha preso un membro di quella famiglia.

                                  in Gesù sorella Teresa

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Gesù sfigurato nell’infermo

Per un anno circa, ogni mattino durante la S. Messa delle 5,30 nella chiesa della Pieve del mio paese, subito dopo la mia Comunione, uscivo dalla porta laterale che da sul corso, per correre alla casa di Cecca e Virginia. Qui adoravo il mio Gesù, sofferente e bisognoso di aiuto. Alle 7,15 dovevo essere al lavoro in filanda. Cecca era inferma e ammalata di lupus.
Aveva il setto nasale visibile perché la mancava il resto del naso. Le orecchie avevano molto visibile il buco del condotto uditivo e ancora qualche pezzetto di orecchio esterno. Aveva le gambe rinsecchite e anchilosate in modo che la destra teneva le coperte in alto e l’altra si avvolgeva intorno alla prima, quasi fossero cucite insieme. Dietro alla schiena all’altezza delle reni, aveva due grosse piaghe profonde di qua e di la della spina dorsale che io ogni giorno riempivo di stracci puliti, (stracci che la bontà della gente le offriva dopo aver tolto quelli del giorno prima, inzuppati e fumanti di pus).
Qui adoravo il mio Gesù sfigurato e inchiodato alla Croce.
Virginia morì di vecchiaia e Cecca rimase a soffrire. Nell’ultimo anno di vita, si cibava solo di tuorlo d’uovo e perciò alla domenica correvo in bicicletta a cercare le uova fresche alla cascina di una contadina, che me le dava volentieri per una settimana.
Un mattino mentre stavo buttando nella vicina roggia gli stracci inzuppati di pus, tenendoli con due dita nel timore di prendere l’infezione, Gesù mi chiese se mi ero dimenticata che quegli stracci erano suoi, tolti dalle sue piaghe, allora li baciai e da quel giorno non provai ribrezzo a fare quel gesto ma, solo amore.

Un altro mattino Cecca si era aggravata e l’ho trovata con due donne sue parenti. Non le prestai alcun servizio quel giorno e andai al mio lavoro in filanda.
Quel giorno pensavo al mio Gesù agonizzante in quella povera inferma.
Tornai da lei verso sera con il braccio sinistro mi teneva vicino a lei e mi diceva di accendere la luce perché non ci vedeva. Le dissi che era accesa, ma i suoi occhi non vedevano più, a causa di una sostanza che glieli velava. Dovevo essere a casa presto perché ad un certo orario iniziava il coprifuoco e non si doveva camminare per le strade. Quando facevo per allontanarmi da quel giaciglio, l’inferma, che si capiva appena, mi faceva cenno che in fondo al letto c’erano dei demoni che le si avvicinavano e se io le stavo vicino, quelli stavano lontano.
Qui continuavo il ringraziamento della Comunione con il mio Gesù.
Io le feci un segno di croce a modo di benedizione e me ne andai in fretta verso casa mia.Quando arrivai in via Chiodere dove abitavo, vidi una silenziosa colomba attraversare il lembo di cielo che è dato di vedere a chi si trova in una strada, stretta da case, e sentii gli Angeli del Signore cantare: “Veni sponsa Christi accipe coronam, quam tibi dominum preparavit in aeternum”.
Capii che quella colomba era l’anima di Cecca e feci seguito alla voce degli Angeli, cantando con Gesù che viveva in me: “ Vieni mia sposa vieni a ricevere la Corona che ti ho Preparato dall’eternità”.
Il giorno dopo seppi che Cecca spirava proprio in quell’ora, mentre vedevo passare nel cielo, la piccola bianca colomba.

                                  in Gesù sorella Teresa

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Giorno di Pasqua 2018

Erano le 5 di stamattina giorno di Pasqua 2018, quando mi trovavo nel sepolcro di Gesù.
L'ho visto riempirsi di Angeli e di Arcangeli, io ero piccola davanti a loro. Quando Gesù si mosse dalla pietra e si staccò da essa un forte e melodioso canto si sentì da quegli Angeli. Io non sapevo dove guardare. Gesù si alzò e venne nel mio cuore. Allora vidi il sudario con i segni del suo corpo e Lui, Gesù senza il corpo come il nostro è uscito spostando la pietra che copriva l'entrata del sepolcro. Tutto questo, mentre gli angeli facevano festa con canti e con danze ho partecipato alla risurrezione di Gesù.
Era già da qualche giorno che attendevo di vederlo risorgere. Quando sono uscita, vidi

Gesù con una donna che le baciava i piedi e rividi Gesù che spostandosi da lei venne da me, piccola di circa 4 anni, vestito di bianco con i segni della passione, che mentre piangevo, mi mise la sua mano destra sul mio capo dicendomi: “ non piangere Teresina, tu sarai la mia sposa”. Quanto amore ho provato di nuovo per il mio Gesù. Allora io mi trovavo all'asilo di S. Maria.
E dopo la risurrezione si aprì il Paradiso che era stato chiuso dopo che Adamo ed Eva commisero il peccato di disobbedienza e di superbia. Ecco la gioia di Dio che può riaprire il Paradiso e così godere di poter vivere con l'uomo, che aveva creato a sua immagine e somiglianza.
                                  in Gesù sorella Teresa

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La voce dell'Amore

Un giorno mi trovavo a Milano per prendere il treno per andare in Svizzera. Sorella Maria mi chiede di bere un cappuccio prima di partire. Ci mettiamo in fila. Mentre aspettavamo il nostro turno, vedo un povero, magro, sofferente, vestito male, mi sembrava senza cibo da molti giorni. Allora metto la mano in tasca e prendo 10 euro e glieli do, dicendogli: “Prenda questi caro, e si prenda da mangiare!” E lui rivolgendosi verso di me,

stupito mi disse:“Oh la voce dell'Amore!” Che grande ringraziamento ho avuto!..... Tanto che non mi sembravo degna di queste parole.
Gesù ci aspetta sempre nel povero. Ringraziamolo il nostro caro Gesù, che ci offre questa possibilità d'incontrarlo e di amarlo.
                                  in Gesù sorella Teresa

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Papa San Pio V

Era un giorno di grande unione con Gesù. Vedo uscire da una casupola il Santo Padre il Papa S. Pio V vestito con paramenti di festa. Si formò intorno a lui una grande processione con Carmelitani e Domenicani vestiti a festa poi, apparve la S. Madre sopra un trono di gloria. Il S. Padre S.Pio V intonò: “ Salve

Regina” e tutti cantavano con lui. Gesù mi disse: “ Vedi questi che cantano? Stanno pregando mia Madre perchè tutto il mondo si salvi e si incontri con suo Figlio Gesù”. E la visione scomparve.

in Gesù sorella Teresa

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In Clausura

Nel giugno del ‘46 ero in orazione e, «Prima, vidi il globo terrestre, poi capii che era chiuso nel Cuore di Maria S.S., aperto, in modo che vedevo come dal disegno. Poi, vidi la Croce di Gesù, piantata sul globo, e Gesù, sempre in atto di immolazione come nella S. Messa (capivo che in ogni minuto del tempo, Gesù innalzava al Padre, il suo sacrificio di lode per noi).
Poi, vidi un cuore nel centro del globo e capii che era il cuore del Papa. Vidi allora scendere dal costato aperto di Gesù, pendente dalla croce, come raggi, come cascata di sorgente d’acqua, che inondava il cuore del Papa.

Vidi tanti cuori nel globo. Il cuore del Papa, incominciò a risplendere anche lui e a mandare luce sui cuori a lui vicini.
Questi cuori, si accendevano di luce e mandavano raggi, su altri cuori e questi, si accendevano a loro volta e mandavano luce su altri ancora e, in poco tempo la terra si illuminò della Luce di Cristo.
Allora, capii che quei cuori, erano il regno di Dio sulla terra, al riparo delle eresie, dai castighi, dalle disgrazie, nel Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa.
Stiamo uniti a Papa Francesco.

              in Gesù sorella Teresa

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La guarigione ottenuta

Cari fratelli, Gesù mi ha dato alcune sofferenze negli ultimi giorni di agosto. Sono stata visitata da un medico bravo di Subiaco perchè non potevo respirare. La risposta fu che avevo in atto lo scompenso cardiaco. Allora ho telefonato al mio prof. Inama, molto bravo che mi disse di andare il giorno dopo alle10 da lui per visita, elettrocardiogramma e cura. Subito siamo partite alle 14,30 da Roma e siamo arrivate a Soncino alle 20,30. Subito sono andata a letto e l'indomani a Cremona, dalle figlie di S. Camillo per la visita, l'elettrocardiogramma e la radiografia al torace. Il professore vuole ricoverarmi, ma io non volevo fermarmi.

Allora mi prescrisse le medicine: due diuretici al mattino e uno al pomeriggio, anche per le gambe gonfie, in più di quelle che già prendevo.
Torniamo a casa ed io desideravo la guarigione da Gesù e gliela chiesi. Da allora iniziavo a stare meglio ed oggi dopo 3 settimane posso dire di respirare con un po' di respiro in più.
Grazie a tutti coloro che hanno pregato per la mia guarigione. Gesù ci ama e ci vuole bene. Amiamolo fratelli.

in Gesù sorella Teresa

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La colombina della Madonna di Fatima

Mi ricordo che alla fine della grande guerra, tutti gli iscritti alla “Azione Cattolica” di Cremona e diocesi, dalle “Piccolissime” e “Fanciulli cattolici”, fino alle “Donne e agli Uomini” di A.C. siamo stati invitati a partecipare ad una processione lunghissima con la Madonna Pellegrina di Fatima. Verso la fine della lunghissima processione c'era la Madonna di Fatima con due colombine bianche- pavoncelle- ai piedi, portata da uomini. Mi ricordo che la piazza grande d'avanti al Duomo era gremita di gente ed io mi trovavo

sopra i gradini del Duomo a tre passi dalla statua di Maria SS. Mentre si diceva il S. Rosario intercalato dalle canzoncine di Fatima, una colombina bianca è volata sul mio labbro inferiore e vi stette per alcuni secondi, poi volò ancora ai piedi della statua di Maria SS. Quella sera andai a casa contenta perchè quella colombina della Madonna si era posata su di me.

                                  in Gesù sorella Teresa

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L'incontro con Dio e ritorno sulla Terra

Una sera, tornata molto ammalata da una Missione in Sicilia, entrai subito all'ospedale di Orzinuovi (Brescia) con diagnosi: “broncopolmonite, edema polmonare e scompenso cardiaco”. Quella sera mi stavo preparando all'incontro con il mio Gesù. Non avevo più la voce, facevo fatica a respirare, avevo la febbre altissima. Mi ricordo di aver cantato a stento con voce spezzata: “ Andrò a vederla un di, in cielo patria mia, andrò a veder Maria, mia gioia e mio amor”. Poi vedevo lo stipite dell'uscio davanti ai miei occhi che dondolava. Allora cominciavo a capire che si avvicinava il momento del trapasso, e mi sono trovata a recitare in latino la preghiera della S. Messa: “ Signore Gesù Cristo, che dicesti ai tuoi apostoli, vi lascio la Pace, vi do la mia Pace, non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua chiesa e, donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e

regni nei secoli dei secoli. Poi, sono salita sopra una scia di luce, ed a un certo punto Dio mi ha parlato: “ Teresa torna giù, e predica il perdono con l'amore”. Allora mi trovai girata sul fianco destro e vidi vicino a me, Olimpia, una mia amica di filanda, morta di tifo a 14 anni, che mi disse: “ Mi manda Gesù a dirti, che non morirai” io le dissi: “Perchè non è venuta la mia mamma a dirmelo?” e lei rispose che non lo sapeva. Grazie Gesù! Da quel giorno sono guarita e il medico primario di quell'ospedale mi ha fatto uno scritto, che ero guarita improvvisamente per mezzo di un'intervento Divino, e non per le cure mediche.
Grazie Gesù che mi fai vivere solo per te.

                                  in Gesù sorella Teresa

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Basilica di San Nazzaro - MI

Un giorno sono stata accompagnata da due professoresse da don Giulio Giacometti Parroco della Basilica di San Nazzaro, Milano perchè desideravano che io parlassi di Gesù, alla gente di quella chiesa. Don Giulio mi ricevette in sacrestia, mi fece alcune domande di catechismo e poi, mi disse di venire il martedì alle 14,00 di tutte le settimane a far pregare i fedeli e, a parlare di Gesù.
Mentre io pregavo il S. Rosario, due sacerdoti confessavano

 in continuazione. Il parroco era contento ed io ci andavo con gioia perché al S. Rosario veniva tanta gente. Qui ho incontrato anche la signorina De Carolis che poi è diventata mia sorella. Ringrazio Gesù che mi ha voluto a parlare di lui, in questa grande chiesa. È bello parlare di Gesù! La gente è assetata di Gesù e vuol sapere tutto di Lui! Parliamone dunque!
                                  in Gesù sorella Teresa

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Un giorno d'inverno

Un giorno, mentre ero con gli zingari a Milano e la notte la passavo con i drogati che vivevano in un gruppo con una famiglia, mi è capitato di godere l'unione con Gesù.

Era una sera d'inverno, mi trovavo sul marciappiedi di una via, avevo freddo perché senza calze, con zoccoli ai piedi. Mi sono fermata. Gesù mi parlava. Mi diceva: Teresa, io sono qui su questa strada, in te e, ti amo. A queste parole, io godevo una gioia di Paradiso. Vedevo la pioggia sulle macchine che passavano e mi mandavano la poltiglia della strada sulle mie gambe già fredde. Mi pareva di essere in braccio al Padre e mi godevo dell'Amore di Dio.

Mentre ero lì ferma con gli occhi semichiusi a godermi l'Amore di Dio, sento un uomo che mi chiede se avevo fame, era un giovane che mi conosceva come missionaria degli zingari, al quale dissi di si. Lui mi fece un'offerta  perché comprassi qualcosa da mangiare e lo ringraziai. Alla fine della strada c'era una forneria, ho comprato due pani e, il fornaio mi ha tagliato a fettine un pò di pancetta e mel'ha messa nel pane. Io ho dato i soldi e lui me li ha ridati dicendomi: Preghi per me. Mentre mangiavo sono giunta alla casa dei giovani sbandati per dormire, piena di Amore di Dio.
                                  in Gesù sorella Teresa

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La donna malata che non riusciva a vestirsi

Quando abitavo in via delle Chiodere a Soncino, andando alla S. Messa delle 7.30 passavo da una strada dove viveva una donna sola, che mi sembrava benestante, ma non riusciva a vestirsi da sola.
La prima volta mi ha chiamato bussando al vetro della sua porta. Allora io vedendola in camicia e pensando che avesse freddo, sono entrata e mi disse che non riusciva a vestirsi per il grande male che soffriva alle spalle, ai gomiti e ai polsi. Io allora con fatica, l'aiutai a mettersi le maniche tra i suoi molti lamenti. Io la convinsi di lasciarmi portare a casa i suoi vestiti che glieli avrei riportati aperti

 davanti. Così feci. Mi ringraziò, ma purtroppo dovetti continuare a vestirla perchè non riusciva dal male a prendersi le maniche da dietro.
Oggi Gesù mi dice che era Lui, ad avere bisogno di me per vestirsi.
Ringrazio Gesù perché ogni mattina prima della S. Messa, mi chiedeva questo piccolo favore che io gli facevo con tutto l'amore del mio cuore.
Grazie Gesù che mi dai la gioia di vestirti ammalato e sofferente.
                                  in Gesù sorella Teresa

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La generosa mano della Provvidenza

Un giorno passò da casa mia un ragazzo giovane di circa 20 anni, e mi chiese la carità di dargli dei soldi perché aveva una bambina da curare perché la moglie era andata con un altro uomo via da casa, lasciandolo nei debiti. Io subito non avrei dato nulla, ma poi, ho accettato questa domanda come me la chiedesse Gesù. Sono entrata in casa ho preso i soldi per pagare i giornalini e glieli ho dati. Per il giornalino “Gesù Luce” non avevo più niente. Prima di sera, passò una signora a raccomandarmi di pregare per la sua

guarigione. Io la amai e chiesi al Signore di guarirla. Lei ha ringraziato e se ne è andata. Ma quando fu in fondo alla mia strada a Soncino, mi raccontò che si era dimenticata di darmi la sua offerta e, allora è ritornata e mi ha lasciato un assegno che bastava per pagare i giornalini “Gesù Luce”. L’ho ringraziata e lei è stata contenta. Io ho potuto avere i soldi da pagare i giornalino “Gesù Luce” che tanto bene fa alla gente che lo riceve.

                                  in Gesù sorella Teresa

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La macchina e la benzina

Un giorno ho chiamato il marito di Ada Valesi che abitavano a Milano perché mi portasse con la sua macchina in tre diversi posti, lontani da casa mia.
Prima siamo stati a Varese, poi a Milano e poi a Busto Arsizio, infine siamo ritornati a Soncino.
Questo signore guardava la sua benzina ed era perplesso e anche preoccupato perché non diminuiva mai. Pensava che fosse rotta l'astina. Appena arrivati a casa cioè a Soncino, vedendo che l'astina segnava come quando eravamo partiti, portò subito la

macchina dal meccanico e tornò da me per dirmi che la sua macchina non aveva niente.
Io ridendo perché avevo già ringraziato Gesù, gli dissi che era stato Gesù che l'aveva usata senza adoperare la benzina.
Molte altre volte succedeva questo, ma ormai lo sapevamo. Ringraziavamo Gesù e Lui, godeva per averci aiutato. Quando usiamo la macchina per Lui, Lui a volte non ci fa pagare la benzina. Gesù è Dio! È l'Onnipotente! È l'Amore!

in Gesù sorella Teresa

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Perdoniamo

Un giorno una signora che aveva ricevuto tanto bene dalla mia preghiera a Gesù, venne a Madonna della Pace e qui, si incontrò con una persona che per invidia le parlò male di me. Le disse che non ero ben voluta dal Vescovo e, quindi di
non venirci più. Questa persona era una consacrata laica che aveva ricevuto da me il crocifisso.
Molto prima, avevo chiesto a Gesù, una grande grazia, per l’unica figlia, che doveva morire di un carcinoma attaccato all’arteria che passa dalla schiena e poi si dirama nelle gambe e, Lui me l’ha concessa. Questa mamma da quel giorno non venne più e, strappò via da me anche tanta gente del suo paese. Mi mandò indietro il suo Crocifisso. Dopo 6 lunghi anni di silenzio e di parlar male di me, quest’anno 2013 io le ho mandato

gli auguri di un buon Natale. In febbraio dell’anno successivo, ho ricevuto la sua letterina di scuse.
Dopo un giorno dal ricevimento di questa letterina mi telefona in lacrime perché suo marito è morente all’ospedale di Milano. Io, ne parlo a Gesù e mi sento di risponderle: “ Gesù mi ha detto che tuo marito soffrirà molto ma non morirà”. Quell’uomo soffriva e moriva perché si era rotta l’aorta che porta il sangue al cuore.
Gesù mi dice sempre che io devo solo amare.
Giudicare lo farà lui. Amiamoci dunque fratelli! Lo vuole il nostro Gesù, lo vuole il Suo Amore. Grazie Gesù perché mi hai riempita di Te e Tu in me, ami e basta.

in Gesù sorella Teresa

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La direzione spirituale

Ogni martedì andavo a Milano alla basilica di S. Nazzaro a pregare per i malati, con l'approvazione del cardinale Martini, e approfittavo di raccontare al parroco don Giulio Giacometti, un santo sacerdote, mio direttore spirituale, ora morto, le cose che mi capitavano nelle mie unioni con Gesù.
Quando gli parlavo sul confessionale pareva che dormisse, ma quando smettevo, lui mi diceva: “ avanti dunque!”.

Poi mi diceva qualche parola che ricordavo per tutta la settimana e mi accorgevo che diventavo sempre più buona con Gesù e con il prossimo. Anche voi cari fratelli, cercatevi un sacerdote buono, bravo e santo che vi aiuti nelle difficoltà e migliorerete nella vita spirituale..

in Gesù sorella Teresa

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Parla Gesù, io ti ascolto

Questo mondo, non giova a nessuno per ascoltare Dio. Come faremo ad ascoltarlo? Dovremo pregare. Leggere la Parola di Dio e meditarla. Allontanare da noi tutto ciò che ci distoglie da Dio.... invocare che ci parli.... rimanere in attesa della Sua Parola.
Parla Gesù, io ti ascolto.... sono ancora in attesa...
Gesù: “Io ti amo Teresa. Tu sei, uno dei miei luoghi preferiti. Quando mi offendono, io cerco un posto nel tuo cuore e tu, sei pronta a consolarmi. Ti amo, mia consolazione. Io ti amo... Quando vengo da te: ammalato, stanco, disprezzato, povero, e tu mi vieni incontro con grande amore, mi dai tanta gioia, da tornare guarito, rifocillato, amato, arricchito del tuo semplice amore.
Ti amo mia gioia. Io ti amo
...
Quando mi ricevono indegnamente nella

S.Comunione, ed io soffro nella SS. Eucaristia, corro a sollevarmi da questa pena nel tuo cuore, dove trovo subito sollievo. Ti amo mio sollievo. Io ti amo...
Quando mi portano nell'Ostia Consacrata dai massoni, e vengo tagliato a pezzi, sputacchiato, oltraggiato, piangendo mi rifugio nell'intimo del tuo cuore, dove mi trovo capito, amato, asciugato, e quanti baci ricevo dal tuo piccolo cuore innamorato di me. Ti amo mia  comprensione”.
O Gesù, amore del mio piccolo cuore, lo so che mi ami, che mi ami tanto. Per questo, anche oggi come sempre, mi sento tua, solo tua. Quanto sei buono mio dolce Gesù. Io ti amo. Te solo io amo con tutto il cuore, con tutte le mie forze...

in Gesù la tua piccola Teresina

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Una notte mentre pregavo
Quando abitavo in via Ghibellina II del mio paese, Soncino di Cremona, una notte mentre ero con Gesù, dalle ore 23 alle 24, Gesù mi ha fatto vedere degli sgherri che entravano nelle case dei cristiani, di nazioni bolsceviche. Li legavano e li portavano nelle carceri e li torturavano. Quanta sofferenza in quelle povere persone! Quando tenevo l'adunanza alle Beniamine di Azione Cattolica, raccontavo loro ciò che avevo visto e chiedevo loro di pregare perché quelle persone, avessero la forza di resistere e di mantenersi fedeli al Signore.
 

In Gesù sorella Teresa

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Gesù mi dice di scrivere:
Provo grande dolore nel constatare che molti nostri fratelli non fanno nulla per far conoscere i miei richiami che annuncio ai cristiani mediante la mia bocca. Ogni nazione, ha già il suo richiamo. Se mi conoscessero di più, se conoscessero di più la Missione che svolgo in questa Casa di Soncino, gli italiani verrebbero qui, qui verrebbero, sicuri di far contenta mia Madre. Se davvero amassero mia Madre, la ascolterebbero.
Lei dice a tutti: “Fate quello che vi dice mio Figlio”.
Portate molti pellegrini.
Portate i giovani sani e li farò Missionari
dei giovani malati e sofferenti.
Portate i vostri sofferenti.
Portate i coniugi in lacrime per i divorzi.
Portate i disoccupati e i poveri.
Portate i giovani genitori, che piangono per il cancro che sta divorando i loro bambini.
Portate i fratelli oppressi da molte violenze, ingiustizie, incomprensioni.
Portate i vostri bambini sani e ammalati.
Portate le famiglie in pena, in lotta, in discordia, in malattie, in lutto.


In Gesù sorella Teresa

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Il Silenzio di ascolto, di Dio
Un giorno il Signore mi ha parlato del Silenzio, per il suo ascolto. Oggi lo voglio raccontare anche a voi, cari fratelli.
Dio, SS. Trinità, gode quando stiamo in Silenzio, per ascoltarlo. E' necessario aumentare, completare, proteggere questo Silenzio. La mente va liberata da tutto ciò che non è Dio, la sua gloria, i suoi interessi, la salvezza nostra e dei fratelli. Il cuore deve amare solo Dio. Dobbiamo liberarci dalle nostre vedute, ossia dal nostro modo di vedere le cose che ci capitano. Dobbiamo liberarci dall'amor proprio, dalla superbia, dalla nostra volontà, anche se ci sembrasse buona.
Tutte queste voci, si mettono al posto della voce di Dio, e Dio non si sente. Anche se noi viviamo con altre persone, non dobbiamo pensare a loro, ma vivere alla sola presenza di Dio. Si romperà il Silenzio solo se la Carità lo esige.
Nessuno osi disturbare l'Amore del Diletto, verso l'anima sua Sposa, con parole, sguardi e azioni inutili. Mediante il Silenzio, l'anima sentirà la voce del Diletto. Con questa Voce, l'anima sentirà l'ardore di portare l'amore di Dio ai fratelli. Per oggi, basta. Continuerà poi.

In Gesù sorella Teresa

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Il cestino delle offerte

Un giorno mi trovavo in casa mia a Soncino e venne il Padre Tommaso Beck gesuita di Milano per chiedermi su di lui una guarigione. Era accompagnato da un suo medico. Mi chiese se tenevo il pane e un bicchiere di vino per celebrarmi una S. Messa. Li preparai e lui la celebrò. Poi, cercava un cestino dove mettermi la sua offerta. Non l'avevo. Lui prese il mio telefono e telefonò al Vescovo di Cremona (mi pare Fiorino Tagliaferri) e gli chiese: “Eccellenza, come facciamo a dare le offerte a sorella Teresa per la sua carità verso i sofferenti?”. Poi mi disse che il Vescovo aveva risposto di non chiedere

nulla e non rifiutare nulla, come facciamo noi. E di mettere un cestino per mettervi l'offerta. Da quel giorno io amo i fratelli che arrivano a casa mia nella povertà della salute o nelle sofferenze e tutti danno la loro offerta.

Gesù, tu un giorno mi dicesti che se amavo il prossimo e ti amavo, non mi sarebbe mancato niente, e ora dopo 35 anni, non mi è mancata mai la tua S. Provvidenza. Grazie Gesù, dalla tua umile sorella Teresa. 

In Gesù sorella Teresa

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Il Quadro di Gesù e l'acqua benedetta
Già diverse persone vengono alla Casa di Soncino per prendere l'acqua benedetta da Gesù per gli ammalati e, per pregare davanti al Quadro di Gesù agonizzante che muove a pietà chi lo guarda, perché li perdoni e li esaudisca.
Agnese è nata perché sua mamma Cinzia si è bagnata la pancia con quest'acqua.
Un bambino all'ospedale di Milano si è bagnato con quest'acqua l'occhio malato, ed è guarito.
Una signora di Palermo si è bagnata le mani con quest'acqua e le mani ammalate, hanno avuto la pelle.
Sorella Maria si è bagnata con quest'acqua il viso e il braccio e i due condilomi sono spariti.

Una donna anziana con piaghe alle gambe è guarita da quest'acqua.
Un signore di Crema che si trovava in ospedale ed aveva i piedi in cancrena, con un bagno in quest'acqua sono guariti. E altre grazie ancora sono avvenute con quest'acqua.

Tutti sanno che prima di usare quest'acqua si deve perdonare.
Gesù è grande! Gesù ci ama.

Ogni sabato e domenica, la Casa di Soncino è aperta per prendere l'acqua benedetta e, per pregare davanti a quel Quadro.

In Gesù sorella Teresa

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Oggi 17 Gennaio 1982

Gesù mi da le Stimmate del Suo Corpo Mistico con ministero di guarigione.

Dopo l'Africa, il giorno di S. Teresa del Bambino Gesù mi viene in mente di farmi un quadro grande di Gesù Crocifisso. Presi dei fogli di carta bianca e vi disegnai il mio quadro: Gesù agonizzante sulla Croce, la Madonna che piangeva sotto la Croce e lo Spirito Santo che sotto forma di colomba illuminava con i suoi raggi d'amore queste sante persone. Poi, ad olio, dipinsi in un mese questo quadro. Venne la gente a chiedermi: guarigioni, conversioni, liberazioni e tutti si

 inginocchiavano per terra, d'avanti a questo quadro che subito lo chiamarono “Miracoloso”. Era il giorno 17 gennaio 1982, domenica, festa di S. Antonio Abate e quel giorno venne molta gente a casa mia per volere guarigioni e consigli, ed io ho fatto del mio meglio. Di notte verso le ore 12.00, Gesù mi fa scrivere: “Oggi 17 gennaio 1982 ti ho dato le stimmate del mio Corpo Mistico con ministero di guarigione”.
 

In Gesù sorella Teresa

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Il Telefono

Il 30 luglio 1993 trovandomi a Marano Equo, al Santuario Madonna della Quercia, sperduto sui monti e avendo bisogno del telefono, sono andata da un'amica di Subiaco. Colà chiesi di lasciarmi telefonare al direttore dei telefoni d'Italia. Feci il n° 187 e mi rispose un signore chiedendomi chi fossi e cosa volessi. Gli dissi che cercavo il direttore (facendo nome e cognome) e che ero la sorella Teresa. Lui mi disse che me l'avrebbe chiamato subito. Venne il direttore ed io gli raccontai del mio urgente bisogno. Lui mi disse: “da oggi conti 15 giorni, al quindicesimo, lei avrà il telefono ed io gli dissi che avrei pregato per lui. E così è stato. Alla sera della vigilia di S. Maria Assunta ebbi il telefono tanto necessario.

Ho ringraziato la S. Madre perché tutti, potevano così chiamarmi nelle necessità ed avere le risposte che davo con Gesù. Anche quel Direttore ha aiutato i sofferenti ad incontrarsi con Gesù!

In Gesù sorella Teresa

N.B. In 15 giorni hanno messo 1.136 metri di linea interrata (per la presenza dei tralicci della luce), alcuni pali, terminando con un filo volante fino alla nostra casa. Tutti erano stupiti perché in tanti anni nessuno era riuscito a far mettere il telefono in quella zona tanto isolata.
  

Sorella Maria

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L'“Abitino” della Madonna del Carmine
 Appena nata, mia mamma ha chiesto a mio padre di andare dalle Suore di Santa Maria a prenderle un “Abitino” della Madonna del Carmine per mettermelo.
Col tempo mi accorsi di questo abitino e quando seppi che era della Madonna del Carmine io ne fui molto contenta.
Col crescere degli anni volevo farmi suora carmelitana, ma

un Padre Barnabita di Cremona disse che sarei morta anzitempo perché al Carmelo si fanno molte penitenze. Allora mi mandò dalle Visitandine. Ringrazio il Signore per aver ubbidito a questo Padre Barnabita. Nell'obbedienza c'è sempre la SS. Volontà di Dio.

In Gesù sorella Teresa

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  Con Gesù, senza macchina, si può andare dappertutto
Mi avevano asportato un melanoma chirurgicamente sulla coscia sinistra e camminavo a fatica per il male che mi aveva fatto il chirurgo. Ad un certo punto mi trovavo vicino alla vetrata della cappella grande a Soncino, quando nel pianto desideravo da Gesù di poter andare dal mio Direttore Spirituale Don Giulio Giacometti della Basilica di S.Nazzaro a Milano. Allora mi trovai nella Basilica, vidi don Piero Sessa che confessava di fronte al confessionale di don Giulio, ma don Giulio non c'era. Così tornai a casa ed ero ancora là, vicino alla

Cappella grande di Soncino. La mia meraviglia fu grande, quando di sera telefonò Don Piero Sessa chiedendo perché sorella Teresa non si era fermata stamattina in chiesa. Sorella Maria che non sapeva, gli disse che io non ero andata a Milano, io che sentii con il “viva voce”, presi il telefono e gli dissi che ero andata col desiderio e che Gesù mi aveva portata.

Ringrazio Gesù di questo favore.
Con Lui, si può andare dappertutto

 

In Gesù sorella Teresa

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  L’incontro con Maria De Carolis
Un giorno vennero da me a Soncino 10 persone con le auto. Seppi che facevano la pranoterapia da una signora di Milano. Colà seppero di me e vennero. Io le ricevetti con amore come sempre. Ho pregato Gesù perché le guarisse. Andarono alle loro case e una mi telefonò dicendomi che il suo male non lo aveva più. Io risposi che ero contenta perché in lei Gesù, aveva iniziato la guarigione e l'avrebbe
portata a termine. Mi disse che era di Palermo e che si trovava provvisoriamente in casa

dell'architetto Maria De Carolis. Quella signora ha mosso la curiosità nella signorina
De Carolis che venne a trovarmi e dopo la seconda volta che la vidi, decise di lasciare tutto: lavoro e casa, e di venire con me a servire e lodare il Signore Gesù.
Anche da questo fioretto, constatiamo che ogni azione buona è mossa da Gesù e produce sempre i suoi prelibati frutti. Se vorrete vi farete raccontare dalla sorella Maria cosa le capitò.

In Gesù sorella Teresa

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  Tornare bambini

Un giorno mi trovavo in ginocchio davanti a un Tabernacolo e adoravo Gesù.
Dopo circa due ore di adorazione, vidi nell'aprire gli occhi, davanti a me Gesù, vestito di bianco con la fascia d'oro intorno alla vita e teneva per mano un bambino di circa tre anni. Gli dissi: “Gesù, chi è quel bambino?” e Lui rispose che ero io. Mi disse che dovevo diventare ancora più piccola

perché doveva prendermi in braccio per poter attraversare:burroni, acque e boscaglie piene di serpi. Allora ringraziai Gesù che era venuto ad avvertirmi di togliermi la superbia e mortificarmi per diventare umile.
Il Signore ama l'umile, e disperde i superbi nei pensieri del loro cuore.

In Gesù sorella Teresa

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  A San Giovanni Rotondo

Mercoledì 17 giugno sono stata a San Giovanni Rotondo dal caro Padre San Pio a parlargli di me e di voi tutti. Ho consegnato a lui il plico delle Opere fatte con amore a tutti i fratelli, perché lui stesso, li consegnasse a Dio. Mi ha promesso che lo farà e l'ho ringraziato. Nel ritorno da Pare Pio ho incontrato il francescano che celebra la S. Messa delle 7.30 nella cripta davanti all'urna del Santo e , senzadirmi nulla, mi ha

abbracciato e baciato dicendomi poi di pregare per lui. Poi, siamo state invitate da Celestina, Raffaella, Angelina, di San Marco in Lamis, a pranzare con loro. Siamo poi ritornate lodando Dio e benedicendo il caro Santo Padre Pio. Lodate Dio anche voi, cari fratelli! Date gloria al Santo Padre Pio e godete la nostra gioia.

In Gesù sorella Teresa

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  Le stigmate del Corpo Mistico di Gesù Cristo

Era domenica, 17 gennaio 1982 festa di sant'Antonio Abate ed ero a letto ad attendere che finisse il giorno. Gesù mi aveva detto la settimana prima, che quel giorno mi avrebbe dato le sue stigmate. Era quasi mezzanotte ed ancora non le avevo ricevute. Io pensavo di essermi sbagliata a capire queste cose da Gesù. Allora Gesù mi parlò e mi disse che quel giorno me le aveva già date. Mi ricordò che quel giorno mi aveva mandato una signora che mi raccontava del marito annegato, per aver perso tutti i soldi giocando in un casinò; poi che erano venuti due maestri dalla svizzera a raccontarmi i loro mali; poi due donne a raccomandarmi una parente molto malata di tumore; era venuta la madre Vanda, canossiana di Soncino a parlarmi di una sua nipotina ammalata e mi diede la sua fotografia.

Queste sono le stigmate del mio Corpo Mistico.Poi Gesù mi disse: “ Scrivi: OGGI 17 GENNAIO 1982 TI HO DATO LE STIGMATE DEL MIO CORPO MISTICO CON MINISTERO DI GUARIGIONE”.

Allora, mi sono addormentata nel cuore di Gesù.

Ecco perché Gesù si serve di me, per guarire i malati e consolare gli afflitti!....

In quel tempo, io vivevo da eremita e Gesù, viveva in me e ancora vive.

Cari fratelli stiamo vicini a Gesù e Lui, che ci ama, ci userà misericordia, dandoci le grazie delle quali abbiamo bisogno.

In Gesù sorella Teresa

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  I nostri morti ci aiutano
Un giorno vidi delle persone che stavano facendomi del male. Io tenevo in casa mia alcune zingarelle gratis.
Ciò che sto raccontando è una visione.
Quel giorno io assistevo ad un grande sconvolgimento della mia casa di Soncino.
Venne una tromba d'aria che mi portò via il tetto, lasciandomi solo alcune assi, e la casa si alzava e si abbassava dondolando per un forte terremoto. Io non ero dentro, io osservavo questo sfacelo da fuori. Quando la mia casa si alzava, le assi si alzavano da una parte e poi dall'altra.

Vidi sul tetto mio padre che dove le assi si alzavano con la furia del vento, e del terremoto, lui metteva il piede, così si alzavano dall'altra parte, e lui di nuovo metteva il piede, tenendo a posto la mia casa. Vedendo mio padre già morto da anni, ringraziai Gesù che l'aveva mandato a salvarmi la casa durante quella mezz'ora di immane sfacelo.
Preghiamo sempre per i nostri morti e loro, ci aiuteranno nelle nostre necessità.

In Gesù sorella Teresa

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  Padre nostro

Era una domenica e andavo da sola dalle Madri Canossiane per fare dottrina alle bambine dell'età dai cinque ai dieci anni.

Entrai in chiesa della Pieve. Ero sola in chiesa e mi misi al primo banco di destra. Avrò avuto quattordici o quindici anni. Iniziai la mia preghiera parlando con Gesù presente nel Tabernacolo. Gli chiesi di insegnarmi a pregare. Subito mi trovai a pregare il “Padre nostro”. Allora non riuscivo più a staccarmi dalla Parola “Padre”. Mi sentivo amata, amata, abbracciata e stavo con il Padre di tutti. Ad un certo momento guardai l'orologio e mi accorsi che si faceva tardi per il catechismo. Allora, sempre col pensiero nel Padre nostro, mi incamminai verso la porta

della chiesa che dà sui gradini e mi trovai davanti al Ricovero degli anziani. Davanti a quel cancello caddi come da un alto gradino e pensai che colà ci fosse una buca. Non c'era la buca, ma seppi da Gesù che ero sollevata da terra e, in quel momento il Padre mi aveva lasciata e rimessa sulla terra. E' stata una preghiera che mi ha assorbita e mi ha fatto gustare la Paternità di Dio che è Padre buono, di tutti.

Quel giorno, da quel momento io ho pensato e ho spiegato questa preghiera del Padre nostro facendola gustare alle bambine del Catechismo.

In Gesù sorella Teresa

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  L'Angelus
Un giorno aspettavamo nostro padre a pranzo con un signore che gli dava il lavoro di capomastro, e lui ritardava. Quando è entrato con quel signore che gli dava il lavoro, gli abbiamo chiesto il motivo del ritardo. Lui disse: “ abbiamo sentito suonare l'Angelus, ci siamo fermati, abbiamo buttato le biciclette sul mucchio di ghiaia della strada e noi, inginocchiatisi sui sassi, abbiamo recitato alla nostra cara Madre “ l'Angelus”. Poi riprendemmo le biciclette e siamo venuti.” Che bell'esempio per tutti noi suoi figli! L'Angelus è una grande preghiera fatta all'umile Vergine, Madre, del Figlio di Dio, Gesù Cristo. Bella questa preghiera!

“ l'Angelus”. Per noi è il ricordo di un fatto divino, strepitoso, capitato alla Purissima, umilissima Vergine Maria. È la Luce del pensiero del Padre che si posava su di Lei. Per Lei è la gioia di diventare Madre del divin Verbo. L'Angelus fa rivedere alla Madonna l'Angelo mandato dal Padre ad annunziarLe il più grande evento della storia “ la nascita del Figlio Suo”. Ricorda il suo “SI”. E il Verbo divenne figlio di Maria che per lo Spirito di Dio, Lei concepiva in seno. Ave Maria...

In Gesù sorella Teresa

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  Guarigione di Simone
Un giorno vennero a casa mia,due persone con un sacerdote che continuavano a parlarsi e a ridere. Io chiesi loro cosa volevano da Gesù.
Il sacerdote diceva loro che io avrei detto di perdonare.
Allora questi sposi mi raccontarono che il loro commercialista aveva sbagliato e quindi dovevano sborsare un sacco di soldi. Loro lo avevano denunciato.
Io avevo detto loro di perdonarlo pur lasciandogli la denuncia. Se avessero perdonato, Gesù poteva perdonare loro e, se si fossero confessati, avrebbero ottenuto il perdono di Dio. La signora non mi credeva.
Allora io le dissi se conosceva qualche ammalato. Lei mi rispose che aveva il nipote con il tumore al mediastino.        Io presi una cartolina con Gesù agonizzante e la scrissi a quel suo nipote dicendogli: “Caro Simone, da oggi il Signore Gesù ti ha guarito Ringrazialo”.

Seppi poi che in quel momento Simone stava facendo la prima chemio e chiedeva di mangiare perché aveva una grande fame. Il professore dell'ospedale diceva che nessuno facendo la chemio poteva aver fame. Io chiamai la sua mamma e le dissi di portarlo a fare un'altra lastra perché Simone non aveva più il tumore. La mamma era perplessa perché aveva fatto da due settimane la lastra che segnava il suo male, però mi ascoltò andando in un altro
ospedale a fargliela fare. Il risultato è stato che la seconda
lastra dimostrava di non avere più nulla.
Simone non ha fatto più chemio, si è messo a mangiare
ed ha fatto l'allenatore dei podisti.
Io tengo le due lastre, di prima e di dopo il miracolo del Signore.
Lode e gloria al Signore Gesù.

In Gesù sorella Teresa

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  Il ladro e l'aviatore
Un giorno mi trovavo a Pieve del Vescovo di Perugia e giocando con alcuni ragazzi che dovevo tenere d'occhio, un ragazzo mi dice: “ Signorina Sbarbaro, io da grande faccio l'aviatore”; un' altro dice : “ Io da grande faccio il ladro”. Poi si misero a litigare perché l'aviatore guadagnava più del ladro e l'altro era convinto che facendo il ladro, guadagnava più di
lui. Allora io dissi: dovete scegliere un mestiere che vi dia i soldi per mantenere la famiglia. Poi, dovete pensare ad educare. Quindi il ladro lasciatelo perdere e scegliete un' altro mestiere. Educare vuol dire

insegnare ai figli come si deve vivere in società, ossia insieme. Senza muovere invidie. Allora è necessario che ognuno faccia esperienza di obbedienza, di umiltà, altruismo, rispetto degli altri, prima di formare una famiglia.
Quel giorno mi è sembrato che questi due ragazzi mi avevano capito. Anche voi mamme, educate i vostri figli a vivere  rispettando gli altri e pensando agli altri, amandoli.

In Gesù sorella Teresa

 

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  La prima auto nuova
 Un giorno venne il padrone di un caseificio a casa mia, mandato da un Sacerdote del Santuario di Caravaggio. Mi disse che era molto preoccupato perché aveva i formaggi del suo magazzino che andavano a male per un batterio che non riuscivano a debellare, e quindi non poteva più venderli rischiando la chiusura dello stabilimento. Mi disse pure che
quelli che aveva già venduti si rovinavano e quindi non glieli pagavano. Allora io portai quel signore a perdonare i nemici come ci ha insegnato Gesù.
Poi feci dire 10 Ave Maria e quel signore se n'è andato.
Dopo una settimana venne a prendermi per farmi benedire i formaggi del suo magazzino. Andai con lui dalle parti di Padova e benedissi tutti i formaggi che teneva nel suo

magazzino e, benedissi anche i formaggi già venduti.
Venne di nuovo questo signore a dirmi che quelli venduti li avevano pagati perché si erano modificati, e quelli del magazzino si erano tutti risanati. Era felice.
Mi chiese quanto volevo, perché la grazia ricevuta era veramente forte. Io dissi che dovevamo andare a Roma e se lui ci accompagnava. Ma lui, sapendo che una mia consorella era in grado di guidare, mi comprò un automobile e con quella andammo a Roma e, a Roma trovammo l'apostolato che ancora oggi, facciamo con tanto amore al Signore.

In Gesù sorella Teresa

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  La bambina e il cordone ombelicale
Un giorno vennero da me a Soncino due sposi molto sofferenti perché da tredici anni aspettavano un figlio che non veniva. Vennero a novembre del 2010 e subito rimase incinta con tanta gioia anche da parte di tutti i famigliari. Tutto bene fino al parto.
Al momento del parto videro che la bambina aveva il cordone ombelicale intorno al collo. La mamma Beatrice subito mi invocò sicura che io la sentissi e diceva nel pianto: “Sorella Teresa salvami la bambina”.

Improvvisamente il cordone si sciolse lasciando libera la bambina. E' nata Chiara il 17 agosto 2011.
Oggi 2 ottobre 2011 l'hanno portata a Soncino perché la vedessi. Io l'ho presa in braccio e l'ho benedetta.
Questa è la forza della preghiera mossa dalla fede in Dio, ed anche in chi, Dio ha preparato per questo suo servizio.

In Gesù sorella Teresa

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  C’è qualcuno che vuole seguire il Signore?
Mentre Gesù camminava per la strada un tale gli disse: “Ti seguirò ovunque tu vada”. Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. Ad un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore concedimi di andar prima a seppellire mio padre”. Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu vai ed annunzia il regno di Dio”. Un altro disse: “Ti seguirò Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa”. Gesù rispose: “Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio”.
Se vogliamo seguire Gesù è dunque necessario accettare tutto il suo modo di vivere; la sua vita disagiata, la sua estrema povertà, l’insicurezza economica, la provvisoria ospitalità, il distacco dalla famiglia e dagli affetti più cari, la fermezza e la costanza senza inutili rimpianti, senza inventarsi scuse. La vocazione cristiana è un taglio alle abitudini e ad un passato comodo.

 La vocazione cristiana è rinuncia e distacco. Noi abbiamo scelto di seguire Gesù. Quando chiudiamo alla sera la nostra casa e ci raccogliamo in preghiera la gioia ci fa trasalire il cuore. E nella ricreazione ci diciamo: “Che bella vita ci godiamo con il Signore! Viviamo nella serenità, nella gioia e nella pace. Ci vogliamo bene e siamo l’una per l’altra. Ci accontentiamo di ciò che Gesù ci dà e lo ringraziamo con tutto il nostro cuore. Mentre teniamo d’acconto la nostra casa siamo sempre con il Signore. Lui ci aiuta a non fare debiti siamo povere e Lui ci ama e non ci fa mancare niente. Manda molte persone sofferenti e malate a bussare alla nostra porta e noi le amiamo come le amerebbe Gesù.
Quanto è bello vivere al seguito di Gesù.
Noi aspettiamo quelle vocazioni che Gesù ha preparato per noi per portare a tutti: perdono, gioia e pace.

In Gesù sorella Teresa

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  La prima fotocopiatrice e Gesù Luce
A volte mi fermavo in Casa mia a pregare. Era la mia gioia pregare, meditare, contemplare e lasciarmi andare nel Signore. Un giorno, dopo Natale, venne a Casa mia il figlio di un signore di Vicenza a prendermi, e mi portò da suo padre che era in ospedale perché affetto da paresi facciale. Appena lo vidi ebbi compassione e dissi un’ave Maria alla Madre di Dio per lui, poi feci una carezza alla faccia storta di quel signore. Tirando via la mano vidi che la bocca si era raddrizzata e anche l’occhio. Tutti lo videro e lui, il malato, stava bene. Chiamò il genero e gli disse di chiedermi quello che desideravo. Io risposi se potevano, avrei desiderato una fotocopiatrice. In quattro e quattr'otto la fotocopiatrice la misero sulla macchina e mi riportarono a casa.
Ringraziai il Signore che quella sera ebbi quella macchina che mi giovò molto. I primi anni di apostolato in Casa mia  venivano molte persone e quasi tutte volevano sapere quello che mi chiedeva il Signore. Allora mandavo le letterine a tutti.
Ne scrivevo una a mano poi, con la carta copiativa ne scrivevo altre, fino a farne per tutti. Dopo quel dono potei scrivere le cento e più lettere con la fotocopiatrice ed arrivammo a duemila.
Poi arrivò sorella Maria che mi suggerì di fare il giornalino Gesù Luce che ora sono 13.000 copie al mese.
Gesù quanto sei buono!
Ti ringrazio che mi aiuti sempre in tutto.
Il giornalino Gesù Luce dopo 23 anni che lo scrivo è
sempre scritto a mano nella prima pagina.
E’ stato fatto un libro “Lettere ai Fratelli” sempre scritto a mano.

Gesù io ti ringrazio che ogni mese parli alla gente mediante questo scritto, fatto con la tua sorella Teresa.

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  La predicatrice
Quando ero in Africa nello Zaire, ho incontrato una predicatrice di un'altra Religione.
Vestiva attorcigliata in un lenzuolo bianco, ed era molto anziana. Mi disse che aveva bisogno di soldi per poter mangiare. Io quel giorno ne avevo molti perché un missionario che era stato ad Uvira ritirò i soldi che avevano mandato a me, e me li diede.
Allora io misi la mano in tasca e le diedi tutti i miei soldi. Lei mi ringraziò e, se ne andò.
Quando entrai in casa dai miei Missionari, mi

chiesero i soldi che avevo ricevuto ed io dissi loro che li avevo dati a quella signora che predicava.
Tutti mi sgridarono dicendomi che quella, predicava contro di noi. Io non mi scomposi e dissi loro che le persone, sarebbero state di chi le avrebbe amate di più. Allora tutti credettero a quanto dissi e, si misero ad amare di più quella povera gente dell'Africa, tanto bisognosa di amore e di tutto.

In Gesù sorella Teresa

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  Chi vuole la mia Casa?
Dopo il ritorno dall'Africa desideravo regalare la mia Casa per non averla più e, girare il mondo a parlare dell'Amore di Dio e della Sua Misericordia.
Andai ad offrirla al Rettore del Santuario di Caravaggio
che conoscevo e non la volle, mi rispose che essendo donna non averi trovato un letto in un fienile, quindi di tenermela. Allora andai da mio fratello Camillo, l'Avvocato, e anche lui non la volle, anzi mi sgridò e mi convinse di non darla a nessuno.
Io andavo dagli zingari ad insegnare Catechismo, andavo a trovare i malati e li amavo. Quando mi trovavo di sera in giro per il mondo mi fermavo da certe famiglie buone che dopo aver adorato e pregato Gesù mi davano anche da dormire.
A volte non avevo il vestito da cambiarmi e mi facevano un
vestito color marrone perché dicevano che la mia vita assomigliava a quella di Francesco di Assisi. Due vestiti ebbi girando le famiglie ed anche zoccoli nuovi.
Quante grazie ricevevo da Gesù per queste povere famiglie! Ero sempre piena di gioia. Non avevo niente con me, solo sentivo dentro di me il mio Signore.
Alla sera prima di dormire dopo la preghiera parlando con Gesù, sentivo la sua gioia dentro di me.
Allora io dormivo serena nel Suo Cuore, contenta di averGli dato gioia.

In Gesù sorella Teresa

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  Chi fascerà le piaghe
Un giorno mi trovavo con un’ammalata di cancro abitante nel mio paese. Mi chiese se volevo accompagnarla da una suora devota e santa. Io da poco ero tornata dall’Africa. Ci andai… Entrai prima di lei e a quella suora dissi che desideravo ritornare in Africa a far del bene a quella povera gente. La suora giunse le mani come per pregare e, dopo qualche minuto mi rispose: “Chi fascerà le piaghe dei cuori spezzati nella tua terra?... Chi porterà l’annunzio lieto ai poveri, e la libertà agli schiavi?... Chi consolerà gli afflitti?... Rimanga nella sua terra e aiuti il Signore Dio!" Allora io mi chiusi nel grande silenzio che mi apriva la vista su tutti quei casi di sofferenza. Mi sentii come se fossi sotto la pioggia fitta della Parola di Dio che mi copriva, mi lavava e, senza sapere niente mi sottomisi al Volere del Padre che è nei Cieli.
Oggi dopo molti anni Gesù mi ha fatto camminare e ancora cammino a portare speranza ai disperati e la Pace a coloro che vivono nell’odio e a tutti gli altri, la gioia del perdono di Dio.

In Gesù sorella Teresa

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